martedì 8 dicembre 2015

S. MINIATO NELL'HISTORIA FIORENTINA DEL BUONINSEGNI 26/48


26 (1346-47) Rivolta dei Malpigli e dei Mangiadori contro il Podestà di San Miniato Guglielmo Rucellai fiorentino. I Grandi di San Miniato si intendessero Grandi di Firenze

«Della detta confermazione dello Imperadore che assediò Firenze, & cercossi di correggere le borse de’ Priori perché si diceva, che sotto nome d’artefici v’erano stati messi dentro certi Ghibellini & non potendosi si fece ordine che nessuno potesse accettare uficio il cui padre ò consorto fosse stato ribello, ò venuto contro al comune dal 1301. in quà a pruova di 6. testimoni, & furono per questo condannati più artefici, & rimossi da ufici, & quinci cominciorono i fatti della parte Guelfa, & per la medesima gelosia fu romore in Arezzo, & in presenza de’ Rettori trassono tutti i Ghibellini delle loro borse. Del mese di Febbraio in detto anno essendo Podestà di S. Miniato M. Guglielmo Rucellai & volendo fare giustizia di due malfattori certi della casa de’ Malpigli, & Mangiadori levarono la terra à romore, e tolsono i detti malfattori al Podestà, volendo disfare gli ordini del popolo, il perché il popolo si levò, & con soccorso de’ Fiorentini ripresono la terra, & per più loro pace ne dierono la Signoria per 5. anni al comune di Firenze di loro propria volontà, & poi d’Ottobre 1347. s’ordinò che i grandi di S. Miniato s’intendessono grandi di Firenze, e rafforzossi la rocca con una via chiusa di muro, & fecesi uno ponte in su l’Elsa per poterlo soccorerlo a’ bisogni.»


Piero [Domenico] Buoninsegni, Historia Fiorentina, appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Terzo, pp. 372-373.


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