martedì 8 dicembre 2015

S. MINIATO NELL'HISTORIA FIORENTINA DEL BUONINSEGNI 39/48


39 (1396) Rivolta di Benedetto Mangiadori

«Del mese di Dicembre [1395, n.d.r.] mandò il Duca di Milano à Pisa il conte Alberico da Barbiano suo capitano, & il conte Giovanni anche da Barbiano con le sue genti in numero di circa 5000 cavalli, il perché i conti di monte Scudaio condussono M. Bartolommeo da Prato con le sue genti, & i Fiorentini ne condussono molte più, & i Bolognesi mandarono in aiuto Malatesta da Pesero loro capitano con 200 lance.
Perché si diceva, che tutte queste genti si ragunavano à Pisa per offerndere Lucca, & i conti di monte Scudaio, tanto aoperarono i Fiorentini con loro ambasciadori, che fra tutti fecion pace, & il merito che n'avemo fu, che tutte dette genti ci si rivolsono addosso.
Tutte le sopradette genti del mese di Febbraio n'andarono in quello di Lucca in numero di 5000 cavalli à fine che quelle de' Fiorentini si levassino da S. Miniato, & così riuscì che tutte ne vennono in valdinievole, dubirando che quelle non ci cavalcassino da quella parte e rimase S. Miniato voto di gente d'arme, per la quale cosa Benedetto Mangiadori mandato da M. Iacopo da Piano à dì 20 di Febbraio à sera partì da Pisa con venti compagni, & venne à S. Miniato, & poco fra notte entrò nel palagio del vicario, perché nulla guardia faceva & in sala uccise il vicario, che era Davanzato di Giovanni Davanzati di età d'anni 65 & infermo, & il corpo gittorono à terra delle finestre, e tutti quelli che erano con lui furono chi presi, e chi morti, e chi ferito, poi gridò viva il popolo, e libertàm credendo essere seguito da tutti i cittadini, ò almeno da suoi amici, e da sua setta, e serraronsi nel palagio, riuscigli pel contrario, perché tutto il popolo di subito s'armò gridando viva il comune di Firenze, & chiamando il detto Benedetto traditore, & in meno di cinque hore vi soccorse delle terre vicine più di duemila fanti, i quali subito furono ad affocare, e combattere il palagio, & benché si tenessino dentro al palagio insino alle sei hore, pure non vedendo venire il soccorso che aspettavano da Pisa si fuggirono da lato di dietro del palagio, & andarono nelle terre de' Pisani, il detto trattato havevano ordinato M. Iacopo da Piano sopradetto, & Ceccolino de Michelotti da Perugia, il quale doveva soccorrervi con dugento lance, e giunse la mattina, & fu rimandato indietro condanno, & con vergogna dalle genti che v'erano soccorse & 6 de compagni di Benedetto che vi rimasono presi, & alcuno altro colpevole, furono menati à Firenze, e morti di varie morti secondo le colpe».


Piero [Domenico] Buoninsegni, Historia Fiorentina, appresso Giorgio Marescotti, Firenze, 1581, Libro Quarto, pp. 739-741.


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