mercoledì 13 maggio 2015

IN PILLOLE [035] QUELLA “VEGGENTE” DELLA DOGANA

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a cura di Francesco Fiumalbi

Presso la borgata di Dogana, al confine fra i comuni di San Miniato e Castelfiorentino, abitava una persona molto particolare. Il suo nome era Armanda Zingoni (7 febbraio 1875 – 20 luglio 1958) ed aveva una classica “bottega” di alimentari lungo la strada principale del paese. La donna aveva uno spiccato senso religioso e sembra fosse solita pregare, anche durante la sua normale attività di bottegaia. A circa metà degli anni '20 del secolo scorso, Armanda Zingoni asserì di aver avuto la visione della “Madonna di Lourdes”, apparsale in un campo situato proprio davanti la sua bottega. La Vergine avrebbe anche esortato la donna a pregare assiduamente.

L'episodio generò un gran clamore. Piano piano, dapprima in pochi dal vicinato, poi a decine e decine da ogni dove, la bottega si riempiva di persone ogni giorno. Nel retro della bottega teneva un'immagine della “Madonna di Lourdes”, davanti alla quale aveva posizionato una lampada alimentata ad olio d'oliva. Le persone che si recavano dalla Zingoni, portavano con sé una certa quantità d'olio, alimentavano la lanterna, e ne ritraevano una certa quantità che veniva cosparsa sulle parti del corpo affette dai malanni. In molti gridarono al “miracolo”. La donna, che non chiedeva soldi o elemosine, si ritrovò comunque letteralmente sommersa di “ricordi” e “ex-voto” da parte degli avventori.

La cosa giunse ovviamente alle orecchie dei sacerdoti, dapprima della Diocesi di Volterra (da cui dipende ancora oggi la Parrocchia di Santa Maria a Lungotuono presso Dogana) e poi anche di quelle confinanti, ovvero Firenze e San Miniato. Data la vicinanza, probabilmente anche molti sanminiatesi si recarono dalla “veggente”.
La Chiesa in questi casi mantiene sempre un atteggiamento molto prudente e difficilmente vede di buon occhio tali episodi. Fu così che Armanda Zingoni venne scomunicata, e con lei quanti si recavano “consapevolmente” in visita alla sua bottega (anche se pare che alcuni anni dopo le venisse revocata).
Le informazioni fin qui riportate sono tratte da R. Salvestrini, Castelnuovo in Valdelsa, pp. 42-43.

Di queste disposizioni rimane notizia anche nel Bollettino Ufficiale che, in quegli anni, la Diocesi di San Miniato stampava e distribuiva con cadenza mensile. Dal lessico e dal duro tono che vengono utilizzati dal Vicario Capitolare Mons. Rosati, si può forse intuire anche la dimensione che avesse raggiunto il fenomeno e la necessità di lanciare un monito categorico, incisivo e convincente. Di seguito è proposto il testo pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Diocesi di San Miniato, Tipografia Vescovile Taviani, San Miniato, 1928, pp. 23-24:

IV. - Circa la falsa veggente di Castelnuovo in Val d'Elsa e di chi si reca a consultarla

Constandoci della scarsa efficacia prodotta sull'animo di non pochi nostri diocesani dall'avvertimento loro dato circa la condotta da tenersi da veri cattolici a riguardo della falsa veggente della Parrocchia di Castelnuovo in Val d'Elsa in Diocesi di Volterra (Vedasi il nostro Bollettino Ufficiale del Decembre 1927 a pag. 93)
Ad evitare che si eludano, con grave iattura della religione e delle anime, le saggie disposizioni prese dalla Curia Vescovile di Volterra il 27 Dicembre 1927 e dalla Curia Arcivescovile di Firenze il 1 Febbraio c.m.,
Ad impedire che maggior iattanza si prenda dalle sconsigliate vittime della superstizione e del fanatismo, trovando esse nella Diocesi nostra un assoluzione loro a buon diritto negata nelle suddette due Diocesi limitrofe
Crediamo nostro preciso e imprescindibile dovere di ordinare, siccome ordiniamo quanto appresso:
  1. E' tolto ai nostri Sacerdoti secolari e regolari la facoltà di ricevere la sacramentale confessione della falsa veggente e si vieta ai medesimi di ammetterla alla SS.ma Comunione, sub poena suspensionis ipro facto incurrendae.
  2. E' ugualmente tolta ai nostri Sacerdoti la facoltà di assolvere Sacramentalmente i fedeli che, consapevoli delle presenti disposizioni, ricorrono alla veggente per grazie e responsi.
  3. I. M. RR. Parroci sono tenuti sub gravi a leggere al popolo, inter Missarum solemnia, la presente Notificazione.
S. Miniato – dalla Curia Capitolare
il 10 Febbraio 1928
IL VICARIO CAPITOLARE
Mons. Gioacchino Rosati

Bollettino Ufficiale della Diocesi di San Miniato,
Tipografia Vescovile Taviani, San Miniato, 1928

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