martedì 2 dicembre 2014

APSM-ISVP-008 L'ANNUNCIAZIONE DI TERRACOTTA SMALTATA IN VIA CARDUCCI A SAN MINIATO

L'ANNUNCIAZIONE DI TERRACOTTA SMALTATA IN VIA CARDUCCI A SAN MINIATO

SCHEDA SINTETICA
Oggetto: Immagine sacra, tipo iconografico “Annunciazione”
Luogo: San Miniato, via Giosuè Carducci
Tipologia: Terracotta smaltata
Tipologia immagine: terracotta dipinta e smaltata
Soggetto: Madonna “Nunziata” 
Altri soggetti: Arcangelo Gabriele, Spirito Santo
Autore: Sconosciuto
Epigrafe: NO
Indulgenza: NO
Periodo: 1710
Riferimenti: nessuno
Id: APSM-ISVP-008

DESCRIZIONE
Da Piazza Grifoni, scendendo in direzione de Le Colline e oltrepassato il luogo dove un tempo si ergeva l'antica Porta di Ser Ridolfo, si incontra, sul lato settentrionale di via Carducci l'organismo architettonico che fino ad un paio di secoli fa ospitava il convento di frati agostiniani annesso alla chiesa della SS. Annunziata. La chiesa era stata fondata dall'omonima compagnia nel 1383 e nel 1522 fu donata alla congregazione dei Agostiniani di Lecceto perché vi costituisse una comunità. La chiesa, costruita sul finire del '600, consacrata nel 1698 dal Vescovo Michele Carlo Visdomini Cortigiani, ma completata nell'apparato decorativo entro i primi due decenni del '700, ha mantenuto fino ad oggi la sua funzione di luogo sacro, a differenza della vicina chiesa della Crocetta. Diverso il discorso della comunità religiosa, costretta ad abbandonare il convento a seguito della soppressione napoleonica dei primi anni del XIX secolo. L'edificio ex-convento, in parte oggi è adibito ad attività sociali e assistenziali, in parte fu venduto a privati e ridotto in varie abitazioni. Sul muro che si affaccia sulla strada di una di queste abitazioni, si trova l'immagine che raffigura l'episodio dell'Annunciazione richiamando, evidentemente, il titolo della chiesa e del convento, realizzata in terracotta dipinta e smaltata nell'anno 1710.
Il manufatto è molto semplice, ha la dimensione di un piccolo stemma, e non sembra possibile stabilire con certezza se la sua collocazione attuale coincida con quella originaria. E' probabile anche che fosse collocato all'interno o anche in un altro luogo. Da un punto di vista stilistico è un'opera di scarso pregio, probabilmente realizzato con uno stampo per quanto riguarda la forma, decorato da mano inesperta per quanto riguarda l'immagine sacra vera e propria. Indubbio è invece il suo valore storico dal momento che l'elemento è datato al 1710 e, dunque, ha oltre 300 anni.
Iconograficamente, l'immagine è perfettamente rispondente alla tradizione dell'episodio dell'Annunciazione così come è stato rappresentato a partire dai secoli del basso medioevo.

L’episodio dell’Annunciazione, molto conosciuto, è tratto dal Vangelo di Luca:
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.” Luca 1,26-38

La scena avviene in un ambiente interno, precisamente in una camera, come si evince dall’elegante baldacchino che sbuca sulla destra, dietro la Madonna.
La Vergine appare con sembianze giovanili, come da tradizione, e intenta nella preghiera sostando su di un inginocchiatoio, dove sono collocate le Sacre Scritture, proprio quelle scritture dove viene annunciata la profezia messianica. Ed ecco che appare l’Arcangelo Michele, con due ali, sospeso su una soffice nuvola. In alto fa il suo ingresso sulla scena una colomba: è il simbolo dello Spirito Santo, per mezzo del quale si compie il miracolo dell’Immacolata Concezione, preannunciato, appunto, nell’episodio dell’Annunciazione.

L’angelo tiene in mano un mazzo composto da cinque gigli bianchi. Il bianco come noto è simbolo di purezza, mentre i gigli dovrebbero rappresentare la purezza di Maria. Dal canto suo, Maria, appare serena e devota al cospetto dell’angelo. Il suo sguardo volge al basso in segno di rispetto e con la mano sinistra sembra far cenno di accoglienza.


L'Annunciazione del convento della "Nunziatina"
San Miniato, via Giosué Carducci, terracotta invetriata e smaltata
Foto di Francesco Fiumalbi

L'Annunciazione del convento della "Nunziatina"
San Miniato, via Giosué Carducci, terracotta invetriata e smaltata
Foto di Francesco Fiumalbi

L'Annunciazione del convento della "Nunziatina"
San Miniato, via Giosué Carducci, terracotta invetriata e smaltata
Foto di Francesco Fiumalbi

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