lunedì 27 ottobre 2014

S. MINIATO NELLA CRONICA DI MATTEO VILLANI 06/09




[anno 1355] LIBRO V. CAPITOLO XXII.
Come l'imperadore si partì da Siena e andò a Samminiato.

«L'imperadore, raccomandata la signorìa e 'l raggimento della città di Siena al patriarca, a dì 5 di maggio del detto anno ai partì della città, e vennesene da Staggia e da Poggibonizzi senza entrare nella terra; e fatta ivi di fuori sua lieve desinea, si mise a cammino, e la sera giunse a Samminiato del Tedesco, e da' Samminiatesi fu ricevuto a onora come loro signore. E com'egli prese la via di là per andara a Pisa, molti de' suoi baroni con grande comitiva de' loro cavalieri si partirono da lui, e vennonsene a Firenze per seguire loro cammino tornandosi in Alamagna. In Firenze furono ricevuti cortesemente, rassegnandosi i caporali per nome, e dando il numero della loro gente al conservadore: e questo valico fu più giorni, avendo il dì e la notte da seicento in ottocento più cavalieri tedeschi ad albergare in Firenze; e però niuno sospetto o movimento si fece o si prese nella città, salvo che un pennone per gonfalone guardava la notte senza andare la gente attorno.»

Croniche di Giovanni, Matteo e Filippo Villani secondo le migliori stampe e corredate di note filologiche e storiche, Vol. II, Trieste, 1858, p. 166.

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