sabato 26 luglio 2014

ADDSM – 767, SETTEMBRE – CORAZZANO, IL PRIMO DOCUMENTO – TRASCRIZIONE E COMMENTO


ARCHIVIO DOCUMENTARIO DIGITALE DI SAN MINIATO [ADDSM]
767, settembre, Corazzano: il primo documento

Il documento originale è conservato presso l’Archivio Arcivescovile di Lucca, Diplomatico antico, * E.30.

SPOGLIO: «Fridulo di Brancoli vende a Deusdede rettore della Chiesa di S. Giorgio di Gignano una pezza di terra con viti sopra di sé in vicinanza della stessa Chiesa per due soldi d'oro nell'anno sudd. 767».

Trascrizione del testo tratto da: D. Barsocchini, Memorie e Documenti per servire all'Istoria del Ducato di Lucca, Tomo V, parte II, F. Bertini Tipografo Granducale, Lucca, 1837, doc. CIV, pp. 61-62.

In Dei nomine. Regnante dn. nostro Desiderio et Aldelghisi regibus, anno regni eorum undecimo et nono, mense septembrio, indit. sexta feliciter. Constat me Fridulo v.d. filio q.d. Ciehu de Brancalo hac die vendedisse et vindendi tivi Deusdede presb. rector Ecc. S. Gergi una petiola terra mea qui viti superposite sunt. …. abere visu sum in loco Genariano, prope S. gergius, et est uno capo et uno latere tenente in vinea Barattuli, et alio capo in via publica, et alio capo tene in vinea Aspruli: ipsa suprascripta terra quod est vinea tibi vindere videor in integrum per designata locas. Et suscepi a te pro ipsa vinea pretium placitum auri solid. numero dua in finito et deliverato capitalo: et quod fueri menime crido, si aliquando tempore ego q.s. Fridulo vel heredes meus tibi Deusdeti presb. vel heredes posteris tuis ipsa vinea intentionavit retraere quesierimus, aduc vobis eam ad qualive homine menime defensare potuerimus: ispondimus nus vobis componere ipsa terra, quod est vinea in dublum meliorata, fer quidem infer quidem loco sub istimationem cum qui indi et illa majori substimationem: et Ghisprandum iscrivere rogavi.
Actum Luca
Signum † ms. Friduli vindituri et auteri
Signum † ms. Dulcipert filio qd. Aritei v.d. de Quaratana
Signum † ms. Perisindi Munitario v.d. testis
Signum † ms. Warniprandi de Quaratana filio Teudori testis
Ego Emmo cler. rogatus in ahe cauto me teste sub.
Ego Ghisprand post traditam compl. et dedi

COMMENTO [F. Fiumalbi]: il documento proposto in questa pagina, un contratto di vendita per un terreno situato nella zona di Gignano, nei pressi di Brancoli (Lucca), sarebbe del tutto irrilevante per il territorio sanminiatese, se non fosse che due delle persone chiamate a vergare l'atto, in qualità di testimoni, Dulcipert figlio del fu Aritei e Warniprandi figlio di Teudori, sono indicati come de Quaratana.
Si tratta, con ogni probabilità, della prima attestazione documentaria relativa alla zona di Corazzano, che anticamente veniva indicata come Quaratana o Quarantiana. Nella porzione territoriale che oggi ospita la frazione del Comune di San Miniato, conosciuta per la splendida pieve romanica dedicata a San Giovanni, aveva sede una curtis, una sorta di antesignana dell'azienda agricola, che costituiva anche l'unità insediativa minima nelle campagne dell'epoca. Era sotto il controllo diretto del Vescovo di Lucca, e risulta documentata fra l'VIII e il X secolo. La pieve, invece, sembra essere attestata con certezza solamente dall'anno 892, ma quasi sicuramente venne fondata in epoca tardo-antica, fra i secoli V e VI d.C..
In ogni caso, nella documentazione altomedievale, il nome di Quaratana/Quarantiana è utilizzato per una zona abbastanza ampia, corrispondente alla media Valdegola nel tratto fra Bottega Genovini e Casastrada, passando per Corazzano. Quindi si tratta di un toponimo molto esteso, a differenza del moderno Corazzano che oggi, invece, qualifica il centro abitato e le sue immediate vicinanze. Si tratta quindi di un toponimo areale, cioè relativo ad un’area, e non puntale e circoscritto.

La media Valdegola in corrispondenza dell’abitato di Corazzano
Sulla destra spunta il campanile della Pieve di San Giovanni
Foto di Francesco Fiumalbi


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