martedì 17 giugno 2014

IL CIGOLI NELLE “VITE DEGLI ARCHITETTI” DI FRANCESCO MILIZIA

a cura di Francesco Fiumalbi

In questo post è proposto il testo dedicato a Lodovico Cardi, detto “Il Cigoli” [Cigoli, San Miniato, 21 settembre 1559 - Roma, 8 giugno 1613], tratto dal volume di Francesco Milizia, Le Vite de’ più celebri Architetti d’ogni nazione e d’ogni tempo precedute da un saggio sopra l’Architettura, Roma, 1768.
Francesco Milizia [Oria (Brindisi), 1725 – Roma, 1798] fu uno scrittore d’arte ed è ricordato soprattutto per il suo contributo teorico al neoclassicismo settecentesco. Fu autore di numerosi testi, inerenti soprattutto l’architettura. Oltre all’opera già citata vale la pena di ricordare: Principî di architettura civile, Finale, 1781; Dell'arte di vedere nelle belle arti del disegno secondo i principî di Sulzer e di Mengs, Venezia, 1781; Roma nelle belle arti del disegno, Bassano, 1787.
La sua prima opera, dedicata alle biografie degli architetti si ispira esplicitamente ai lavori di Giorgio Vasari Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, Giunti, Firenze, 1568 e di Filippo Baldinucci Notizie de’ professori del disegno da Cimabue in qua, 3 voll., Firenze, 1681, (più tre usciti postumi dal 1767 al 1774), che a sua volta si poneva come continuazione delle “Vite di Giorgio Vasari.

F. Milizia, Le Vite de’ più celebri Architetti…, Roma, 1768.
Frontespizio

Ed è proprio da Filippo Baldinucci che Francesco Milizia trae la gran parte delle informazioni relative a Lodovico Cardi, il quale viene erroneamente, e inspiegabilmente, indicato con il nome di “Luigi Cigoli”. La biografia proposta dal Milizia ha la bontà di elencare in maniera sintetica le opere d’architettura a cui si era adoperato il Cigoli, seppur con alcune imprecisioni e senza indicare l’epoca o l’anno di esecuzione. Per questo motivo il testo è accompagnato da alcune note esplicative.

Trascrizione del testo in F. Milizia, Le Vite de’ più celebri Architetti d’ogni nazione e d’ogni tempo precedute da un saggio sopra l’Architettura, Roma, 1768, pp. 324-325.

LUIGI CIGOLI (1) n. 1559. m. 1613.

«Il suo vero cognome era Cardi, ma perché nacque a Cigoli Terra della Toscana, portò il nome della patria. Fu Pittore di prima classe, Anatomico, Poeta, eccellente Sonatore di Liuto, ed Architetto. Egli fu incaricato degli Archi Trionfali e delle Decorazioni Teatrali per le pubbliche feste fatte in Firenze pel Matrimonio di Maria de' Medici col Grand'Enrico IV Re di Francia. Per queste opere soffrì con somma modestia l'impertinenze degl'invidiosi. Il piede stallo della Statua Equestre di bronzo eretta in onore d'Enrico IV sul Ponte Nuovo a Parigi, è disegno del Cigoli. In Firenze egli fece la Loggia de' Tornaquinci (2), la quale ha agli angoli pilastri dorici bugnati col loro sopraornato, su di cui è una ringhiera. In mezzo è un grand’arco fiancheggiato da due colonne isolate, e di qua e di là due minori archi in piano. Fece anche il Cortile del Palazzo Strozzi (3) porticato con archi alternativamente tondi ed in piano, e sopra finestre quadre incorniciate da tutti quattro i lati. Per la Facciata S. Maria del Fiore diede un disegno a due ordini, uno Corintio, e l'altro Composito con porte doriche, e viene questo il più stimato fra tanti (4). All'Orto de' Gaddi a piazza Madonna fece una porta d'ordine Toscano stimata assai bella (5). Avanti il Palazzo Pitti disegnò una piazza di figura elittica, che non ha avuto esecuzione. La sua miglior opera è il Palazzo Renuccini (6), ch'egli fece a Firenze a tre piani, semplice, ed in buone proporzioni. In Roma il Cigoli architettò per il Gran Duca quel Palazzo situato a Piazza Madama, e che ora appartine alla Dataria (7). Questo Palazzo è soverchiamente carico d'ornati, e d'ornati inutili, e di cariatidi alle finestre. Il Fregio sotto il cornicione ricco di sculture sembra troppo largo, e viene sconciamente tagliato dalle finestre de' mezzanini, le quali pajono sospese in aria, come tanti quadri colle loro cornici. Il portico, ch'è dentro al suo meschinello Cortile, fa pietà con quelle colonne, sul capitello delle quali fono appoggiati in falso tanti arch. Egli fece altre opere, e diede molti disegni per la Facciata e per i lati della Basilica Vaticana, ma non piacquero a Paolo V, invaghito del suo Maderno (8).
II Cigoli fu un uomo onorato, e visse Tempre modestamente, ma non mancò chi spesso si abusasse della sua modestia. Un Prelato per cui aveva fatto un bellissimo quadro, cha meritava 40 doppie, gli pose in mano dopo un diluvio di melate parole una cartaccia con 40 giulj dentro: il Cigoli, quando l'aprì in presenza de’ suoi scolari, non poté trattenersi di piangere, ma non fece alcun risentimento. Mentre egli se ne moriva, ebbe dal Papa un Brevetto di Cavalier Servente di Malta. Egli fu membro della puerile Accademia della Crusca, compose un dotto libro sopra la natura e qualità de’ Colori, ed il modo di perpetuarli; ma gli fu involato, e così questo libro è smarrito. Stampò un Trattato di Prospettiva Pratica (9)».

Palazzo Rinuccini a Firenze, via Santo Spirito
Foto di Francesco Fiumalbi

NOTE ESPLICATIVE
(1) Inspiegabilmente “Luigi” anziché Lodovico.
(2) Il Palazzo dei Tornaquinci, meglio conosciuti come Tornabuoni, si affaccia sull’omonima via di Firenze. La loggetta fu inaugurata nel 1608.
(3) Si tratta del cosiddetto Palazzo “Nonfinito”, in via del Proconsolo a Firenze, il cui cortile fu rielaborato dal Cigoli fra il 1602 e il 1604.
(4) Il progetto per la facciata del Duomo di Firenze trovò svolgimento nella realizzazione di un modellino ligneo del 1596.
(5) Il Palazzo Gaddi si trova a Firenze in via dell’Amorino. Il suo cortile, oggi scomparso, si affacciava su Piazza della Madonna Aldobrandini. L’intervento del Cigoli deve essere fatto risalire intorno al 1595.
(6) Palazzo Renuccini, o Rinuccini, si trova a Firenze in via Santo Spirito, realizzato a partire dal 1605.
(7) Si tratta proprio di Palazzo Madama, attuale sede del Senato della Repubblica, per il quale il Cigoli effettua un progetto di restauro e ampliamento intorno al 1610, di cui però non sono noti gli esiti. Il palazzo fu poi trasformato, specialmente riguardo la facciata, dall’architetto Paolo Maruscelli, che portò a termine il cantiere nel 1642.
(8) I due progetti per la facciata di San Pietro sono rispettivamente del 1604 e del 1606.
(9) In realtà il libro di prospettiva fu stampato soltanto quasi quattro secoli dopo. R. Profumo, Ludovico Cardi detto «il Cigoli». Trattato pratico di Prospettiva, Bonsignore Editore, Roma, 1992.

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