venerdì 11 gennaio 2013

GIUSEPPE LANDI COLPISCE ANCORA A SAN MINIATO

di Francesco Fiumalbi

Qualche tempo addietro, abbiamo avuto modo di conoscere Giuseppe Landi, pittore macchiaiolo livornese, durante la realizzazione di un quadro raffigurante uno degli scorci più suggestivi di San Miniato. Era piena estate e faceva molto caldo.
Giuseppe Landi è tornato nuovamente in autunno, chiamato anche questa volta da Don Luciano Marrucci, regalandoci un’altra sua opera davvero molto suggestiva! Un nuovo panorama sanminiatese, uno scorcio della nostra Città, che ci è davvero molto caro: l’apice della nostra collina, la Rocca di Federico II.

Giuseppe Landi, Magico autunno. Poesia 
presso la Torre di Federico II, particolare

Giuseppe Landi ancora una volta dà prova delle sue straordinarie qualità espressive: la pittura in stile macchiaiolo, caratterizzata da un’esplosione di colori. Una pittura che in dettaglio sembra pura casualità, costituita da tante piccole macchie, talvolta schizzi di tempera, che si mescolano, si confondono, contrastano fra loro.

Giuseppe Landi, Magico autunno. Poesia 
presso la Torre di Federico II, particolare

Invece tutti questi elementi, apparentemente autonomi, nel loro complesso acquistano forme, rapporti, significati compiuti. Insomma tante piccole entità di colore che insieme formano una composizione assolutamente non casuale, anzi, ricca di senso. Un’elaborazione della realtà che, così riprodotta, acquista nuove geometrie.

Giuseppe Landi, Magico autunno. Poesia 
presso la Torre di Federico II, particolare

L’idea di fondo è tanto semplice, quanto difficile da realizzare. Ogni elemento presente nella realtà viene letteralmente scomposto, ma non su base geometrica, come sembrerebbe più logico, ma da un punto di vista cromatico. Solo in un secondo momento vengono introdotte quelle disposizioni formali che delimitano, ma non definiscono, gli elementi presenti. Una sorta di processo di elaborazione inverso, basato sui colori e non sulle forme.

Giuseppe Landi, Magico autunno. Poesia 
presso la Torre di Federico II, particolare

Di solito assistiamo ad una scomposizione dello spazio in forme, in cui ad ognuna di queste è associato un colore, una sfumatura, una luce o un’ombra. Giuseppe Landi, così come i pittori macchiaioli, realizza l’esatto contrario: sono i colori che dettano la geometria e non viceversa. Il risultato è unico e affascinante.
E anche in questo caso vale la “Regola del Pavone”, così definita da Luciano Marrucci, perché la pittura viene stesa su di una base scura, talvolta nera, che risalta i colori della composizione. Esattamente come le penne del pavone, coloratissime, che hanno un “fondo” nero.
Ed ecco l'opera di Giuseppe Landi nella sua interezza! Magico autunno. Poesia presso la Torre di Federico II.

Giuseppe Landi, Magico autunno. 
Poesia presso la Torre di Federico II


Un ringraziamento speciale a Don Luciano Marrucci per averci mostrato l'opera donatagli da Giuseppe Landi ed aver permesso la realizzazione di questo post.


1 commento:

  1. Mi piace come hai impostato la sequenza dei dettagli riconducibli ad unità come le strofe di una stessa poesia. Parlo del quadro di Giuseppe Landi

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